TE LO ILLUSTRO CON UN ALBO – Aprile 2023

Un albo a settimana per ogni mese

Cosa meglio di un albo illustrato può spiegare ai bambini e alle bambine temi che, per la loro delicatezza, sono di difficile comprensione?

Associazione Officina Educativa dedicherà ogni mese a un tema diverso. Proporrà un albo illustrato a settimana che aiuti i bambini e le bambine, con i loro genitori, a riflettere sul tema scelto.

Un albo è uno strumento ideale, in cui immagini e testo costituiscono una doppia narrazione che si intreccia e si snoda accompagnando il bambino e la bambina in un viaggio che può percorrere in compagnia di un adulto, dei coetanei o da solo, alla scoperta di sé e delle numerose emozioni e situazioni che incontrerà nella lunga strada della crescita.

Aprile: Tra liti e baruffe

Settimana 1: Il litigio (Claude Boujon) Babalibri

In un grande prato, ci sono due tane vicine. E ci sono due conigli, Bigio e Bruno, l’uno grigio e l’altro marrone.
I due vicini all’inizio vanno molto d’accordo, poi un giorno i rapporti s’incrinano: i protagonisti, infatti, hanno abitudini molto diverse che li portano a lamentarsi continuamente del comportamento del proprio vicino. Bigio e Bruno iniziano così una guerra fatta di dispetti, insulti e ripicche, fino ad arrivare a picchiarsi furiosamente.
Mentre i due conigli sono intenti ad azzuffarsi, una volpe affamata li scorge da lontano. L’astuto animale, vedendo le possibili prede impegnate a litigare, è convinto di riuscire a catturarle facilmente per poi gustarsi un buon pranzetto a base di conigli. Con un balzo, la volpe si lancia verso i due litiganti che subito si tuffano in una delle due tane.
Ogni attrito viene presto dimenticato: Bruno e Bigio uniscono le loro forze per sfuggire alla volpe, che resterà con un misero pugno di terra tra le zampe.
“Il litigio” è un albo che racconta di come, unendo le proprie forze, si possano superare più agevolmente gli ostacoli e le difficoltà della vita. Davanti al pericolo, ogni screzio perde di valore e le differenze tra i protagonisti passano in secondo piano. Una volta compreso il valore dell’amicizia, i due conigli impareranno a tollerare le reciproche diversità e, anche se ci saranno altri litigi in futuro, resteranno sempre grandi amici.
Le illustrazioni sono semplici e dai colori delicati dell’acquerello. Le espressioni e le posture dei personaggi sono ben disegnate, con sguardi indispettiti e movimenti rabbiosi che ben illustrato i litigi tra i due protagonisti.
Settimana 2: La grande azzuffata (Davide Calì, Serge Bloch) Edizioni Clichy

“La grande azzuffata” affronta, in modo molto spiritoso, il tema della zuffa dal punto di vista dei bambini.
L’albo, facendo un salto temporale che porta i giovani lettori alla preistoria, inizia analizzando le origini della zuffa e chiarendo, fin da subito, che in questo campo l’umanità si è evoluta molto poco. Se in passato gli uomini bisticciavano nel contendersi un mammuth, ai giorni nostri continuano a farlo nelle stesso modo: l’oggetto dello scontro è cambiato, ma per quanto riguarda le dinamiche, siamo rimasti al medesimo punto.
L’albo è in realtà un vero e proprio trattato sulla zuffa, la quale viene analizzata in modo dettagliato in ogni suo aspetto.
Innanzitutto, a cosa serve la zuffa? Ovviamente è utile per fare esercizio, allenare braccia e gambe, ossigenare i polmoni e, di conseguenza, fa molto bene alla salute senza dover andare in palestra.
Un altro punto interrogativo riguarda il modo in cui una zuffa ha inizio: talvolta basta uno sguardo in tralice o un piccolo errore, spesso è impossibile individuarne l’origine.
Un terzo aspetto di cui tenere conto è che una zuffa, per essere giusta, deve necessariamente rispettare alcune regole: chi si azzuffa deve essere di corporatura simile e le parti coinvolte nel litigio devono essere composte dallo stesso numero di rivali, altrimenti si tratta di una zuffa imbrogliona.
Una cosa è certa: le zuffe hanno spesso inizio durante la ricreazione, non si sa quanto durino e generalmente terminano al tramonto, ma ci si può dare appuntamento per il giorno dopo.
E gli adulti come se la cavano con la zuffa? Purtroppo i grandi spesso dimenticano che si tratta di un gioco e tendono a scatenarla per motivi di odio. Senza usare parole, gli autori esplicitano il concetto per mezzo di chiari e semplici disegni.
“La grande azzuffata”, attraverso simpatiche illustrazioni dai tratti infantili, espone con ironia un tema che riguarda la quotidianità dei bambini, i quali si potranno facilmente identificare nelle situazioni descritte dagli autori di questo divertente albo.
Settimana 3: Il grande litigio di Tito e Pepita (Amalia Low), Edizione Il Castoro

Tito e Pepita sono due criceti che abitano vicino al fiume. Le loro tane si trovano sulle sponde opposte del corso d’acqua. Senza un vero e proprio motivo, i due protagonisti non si sopportano e quando s’incontrano sulle rive del fiume, si guardano con occhi carichi di odio.
Un giorno Tito ha un’idea: decide di scrivere una poesia a Pepita per farle sapere quanto sia detestabile ai suoi occhi. Da quel momento, tra i due criceti, inizia una fitta corrispondenza, fatta di messaggi pieni di insulti scritti sulla superficie di foglie. Quando Pepita smette di inviare le lettere al suo nemico, Tito inizia a sentirne la mancanza. Preoccupato, si reca dalla parte opposta del fiume e, timidamente, entra nella tana della vicina di casa. Scopre così che Pepita si trova, febbricitante, sotto le coperte del proprio letto. Tito se ne prende cura giorno e notte e si accorge di quanto Pepita sia carina. Una mattina di sole, la cricetina si sente meglio e vede Tito addormentato accanto a sé e pensa che sia molto tenero.
Da quel giorno, i due vicini diventano grandi amici e iniziano una corrispondenza tutta nuova, fatta di frasi tenere e di dolci complimenti.
“Il grande litigio di Tito e Pepita” porta il lettore a riflettere su come, talvolta, alcune antipatie nascano senza un vero proprio motivo. Quando si incontra una persona che non si conosce, può succedere di lasciarsi influenzare dalla prima impressione, rischiando di iniziare un rapporto conflittuale costruito sul niente.
L’albo invita i giovani lettori a cercare di non fermarsi alla prima sensazione, perché le persone potrebbero essere molto diverse da come ci sembrano.

 

Settimana 4: (Prima e)dopo il litigio. (Silvia Serreli). Edizione Su per giù

La netta divisione tra il bianco e il rosso della copertina di questo albo trasmette con forza, ancor prima di leggere la storia, ciò che si prova dopo un litigio con qualcuno a cui si vuole bene. Ed è proprio così che vanno le cose, dopo una brutta lite: le nostre giornate, come la copertina del libro, cambiano colore. Allo stesso modo, anche il nostro umore e le nostre emozioni subiscono una trasformazione.
Luca e Oliver sono grandi amici, anzi, lo erano prima che accadesse qualcosa di apparentemente irreparabile: dopo essersi urlati brutte parole, picchiati e tirati i capelli, qualcosa si è rotto e tutto è cambiato. I due bambini non si rivolgono più la parola e nemmeno si guardano, nonostante a scuola siano vicini di banco.
Prima del bisticcio, i due amici avevano moltissime cose da raccontarsi e tanti giochi da fare insieme: costruivano ponti di sabbia e piramidi di carte, con le scatole dei panettoni sulla testa sono stati astronauti, con pentole e padelle da suonare sono stati musicisti. Ma adesso che non sono più amici, non c’è più nulla da costruire e le stoviglie sono semplicemente delle stoviglie, insignificanti strumenti da lavare dopo essere stati usati per cucinare.
Nonostante la rabbia, i due bambini sentono la mancanza dell’uno e dell’altro e quando il papà di Luca gli propone di costruire una casa sull’albero, l’entusiasmo iniziale del bambino un po’ si spegne, perché non c’è il suo amico Oliver con cui poter condividere questa nuova grande impresa.
C’è solo una cosa che può far tornare tutto come prima, una parola che può aggiustare molte cose. “(Prima e) dopo il litigio” non racconta solo delle conseguenze della lite, ma anche dell’importanza di saper chiedere scusa, la famosa parola che troppo spesso non si ha il coraggio di dire e che potrebbe mettere fine a tante incomprensioni.
Nelle illustrazioni, le espressioni dei protagonisti esprimono chiaramente l’entusiasmo dei giorni felici e la noia e la malinconia di quelli della separazione. Molto carine le immagini in cui gli oggetti che i bambini utilizzano per giocare proiettano sulle pareti ciò che si immaginano: l’ombra della scopa ha la forma dell’areo utilizzato per viaggiare in tutto il mondo, gli scatoloni usati per volare sulla luna proiettano sul muro la sagoma di un razzo, le sedie quella di un’automobile per correre in pista.
Questa magia svanisce nel momento in cui Luca e Oliver si trovano a giocare soli, per poi ricomparire a pace fatta.